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Artigianato in Abruzzo

L’antica arte della cesteria

Questa attività artigianale integra da sempre il lavoro principale dei contadini e dei pastori, che nel tempo libero realizzano ceste, canestri, rastrelliere, cestini, tende, stuoie, nasse e tutti gli altri contenitori per la casa o il lavoro.
La materia prima utilizzata erano rami di salice, giunchi, castagno e salice, mentre per la costruzione dei cesti da soma venivano utilizzati rami di ulivo, salice o olmo.
L’artigiano selezionava i rami più diritti e dello stesso spessore e lunghezza, li privava del torsolo, li tirava con uncini a becco e li metteva a bagno per renderli ancora più flessibili.
Poiché il lavoro del cestaio veniva svolto all’aperto, i materiali necessari erano sempre a portata di mano.
Le principali tecniche di tessitura delle strisce sono fondamentalmente due: “a spirale” e “diagonale” con alcune varianti.
La durabilità del contenitore è garantita dalle robuste barre di canna usate come base, la parte più difficile all’inizio.
Procediamo quindi a inserire le barre di vimini per formare una struttura esterna su cui intrecciare il vimini più fine.
Infine, raggiunta l’altezza desiderata, si inserisce un bordo realizzato in spago dello stesso materiale. In generale, l’intrecciatura non richiede attrezzi o materiali particolari, bastano solo pochi coltelli per tagliare, affilare e sfilacciare.
Solo nella tecnica a spirale è necessario che il punzone penetri negli elementi.
Questa tecnica viene spesso utilizzata torcendo le fibre di paglia e legandole insieme.
Per creare la superficie laterale del contenitore si realizza una semplice diagonale "a scacchiera" con due serie di strisce di materiale, oppure la tecnica "a scala" utilizzata anche nella tessitura, oppure la tecnica a rete in cui la tessitura è flessibile intrecciata con un filo rigido


Gioielli della tradizione popolare

Queste gemme preziose della tradizione popolare abruzzese illuminano le donne, proteggono i bambini, attirano prosperità e felicità, accompagnano la vita quando nasce, quando fiorisce, quando declina.
Croci, ostensori, busti, reliquie, calici, decorati con pietre preziose e smalti, tuttora conservati ed esposti in chiese e musei, sono capolavori dell’orificeria sacra abruzzese di Sulmona, Guardiagrele, L’Aquila, Teramo.
Nel corso del XV secolo si ebbe la sua massima fioritura. Già nel Settecento dominavano i gioielli popolari, divenuti accessibili alle classi più disagiate e abilmente raffigurati da grandi artisti abruzzesi come Francesco Paolo Michetti, Basilio Cascella, Pasquale Celommi o stranieri visitatori in Abruzzo come Estella Canziani.
L’oro utilizzato è solitamente di bassa caratura, perché più economico, e la tecnica dell’incisione permette di realizzare oggetti molto leggeri e di ottimo effetto decorativo con pietre come madreperla, corniola, granato e perla... in molti casi finti, cioè in vetro e corallo.
L’argento delle piccole sfere e le mezzelune tintinnanti servivano per allontanare il male attraverso l’influsso della luna che simboleggiava, mentre l’oro era auspicio di prosperità e fertilità, simbolo della stella sole e del chicco di riso. creano e sostengono la vita.
A Pescocostanzo, invece, veniva realizzata una speciale cintura in cuoio ricoperta di velluto rosso con inseriti al suo interno rivetti in argento a vista, forse originati dall’usanza medievale di regalare alla sposa una cintura nuziale.
Alla vigilia di Capodanno, lo sposo intratteneva la sposa portandole dei piccoli fiori d’argento come augurio di Capodanno e speranza per un matrimonio imminente. In alcuni centri come Rapino e Guardiagrele, ogni membro della famiglia dello sposo porta un regalo d’oro per la ragazza: papà un anello, mamma una collana firmata e orecchini della sorella o della nonna.
In alcuni casi, i parenti dello sposo accettano di regalare un set di gioielli comprendente collana, anello, orecchini, spilla e braccialetto.
Tra questi oggetti, il più prezioso è ancora il braccialetto da petto o "scrigno d’oro" che la suocera regalava alla futura nuora una settimana prima delle nozze perché la indossasse al suo matrimonio vestito.


L’Abruzzo è una regione italiana che gode di una ricca tradizione artigianale. Gli artigiani abruzzesi producono una vasta gamma di prodotti di alta qualità, spesso utilizzando tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione. Ecco alcuni esempi di artigianato in Abruzzo:

Ceramiche di Castelli: Castelli, un piccolo paese in Abruzzo, è famoso per la produzione di ceramiche artistiche. Le ceramiche di Castelli sono conosciute per i loro disegni intricati e colori vivaci. Gli artigiani locali creano piatti, vasi, tegole e oggetti d’arte decorativi.

Merletti a tombolo: L’arte del merletto a tombolo è tradizionale in molte comunità abruzzesi. Questa tecnica di tessitura manuale è utilizzata per creare merletti finemente lavorati che vengono spesso utilizzati per decorare abiti da sposa e oggetti d’arte.

Orologi artigianali: Alcune città abruzzesi, come Pacentro, sono famose per la produzione di orologi artigianali. Gli orologi realizzati a mano da abili orologiai sono considerati vere opere d’arte.

Strumenti musicali: In alcune zone dell’Abruzzo, sono prodotti strumenti musicali tradizionali, come zampogne (strumenti a fiato) e tamburelli (tamburi). Questi strumenti sono spesso utilizzati nelle esibizioni di musica popolare abruzzese.

Mobili artigianali: L’artigianato del legno è una tradizione duratura in Abruzzo. Gli artigiani locali creano mobili di alta qualità, tra cui tavoli, sedie, armadi e letti, spesso intagliati a mano e decorati con dettagli intricati.

Oggetti in vetro soffiato: Alcune località abruzzesi, come Sulmona, sono note per la produzione di oggetti in vetro soffiato. Gli artigiani creano vetri decorativi, lampadari, bicchieri e altro ancora utilizzando questa antica tecnica.

Sculture in pietra: L’arte della scultura in pietra è ben radicata in alcune parti dell’Abruzzo. Gli artigiani scolpiscono opere d’arte in pietra, comprese statue religiose, fontane e decorazioni architettoniche.

Cestini intrecciati: Gli artigiani abruzzesi producono cestini e oggetti intrecciati a mano utilizzando materiali naturali come la canna, il vimini e la paglia.

Pizzi e ricami: Le donne abruzzesi sono tradizionalmente abili nella produzione di pizzi e ricami. Questi dettagliati lavori a mano possono essere trovati su abiti, biancheria da tavola e altri tessuti.

Oggetti in metallo battuto: Alcuni artigiani in Abruzzo lavorano il metallo battuto per creare oggetti decorativi come lanterne, lampade e cornici per specchi.

L’artigianato in Abruzzo è una parte importante della cultura e dell’economia locale. Questi artigiani continuano a preservare le tradizioni mentre producono opere d’arte e prodotti di alta qualità che sono altamente apprezzati dai locali e dai visitatori.